lunedì 17 gennaio 2011

Di razza corre cavallo

Abraham e Homer Simpson: tale padre, tale figlio
Tutti risentiamo dell'imprinting familiare. I nostri comportamenti, la nostra scala di valori, il nostro modo di pensare, di parlare e di agire è fortemente influenzato dagli esempi che ci sono stati forniti quotidianamente da genitori e parenti fin da quando eravamo bambini.
Non è un caso se mia mamma, quando mi rimprovera per il disordine o la testardaggine, accompagna  la lamentela specifica ad un ritornello invariabile e immancabile: Te sì compagno de to pare! (Sei identico a tuo padre!). Al che, altrettanto immancabilmente, mio padre risponde sornione: Cossa vuto farghe, de razza corre cava'eo... (Che ci vuoi fare, di razza corre cavallo...), come a dire che da un cavallo poco addomesticabile non può che nascere un cavallo poco addomesticabile.
Allo stesso modo i discendenti di Abramo, protagonisti dei capitoli seguenti della Genesi, si confermano suoi eredi perfetti in tutto e per tutto: puledri abramiti di razza purosangue.
Isacco, figlio di cotanto padre, prosegue l'ottima tradizione di prendersi una moglie bona (Rebecca), che inevitabilmente è anche una sua cugina, e che comunque non ha problemi a spacciare come sua sorella pur di non essere ucciso da altri pretendenti - esattamente come aveva fatto Abramo: vedi qui. Si raggiunge quasi un effetto Cinepanettone con il re di Gerar, Abimelech, nel ruolo di uno sfigatissimo Massimo Boldi: proprio lui, che qualche anno prima si era convinto di potersi spupazzare la bonazza Sara, pensando che fosse la sorella e non la moglie di Abramo, adesso per lo stesso motivo fa un pensierino anche a Rebecca, la bonazza di seconda generazione, restando però ancora una volta a bocca asciutta.
Si conferma poi la tradizione di inventare nomi fantasiosi per gli eredi della famiglia - per ricordare com'è iniziata, vedi qui. Giusto qualche esempio preso qua e là: i fratelli Uz & Buz (si direbbe una coppia di minacciosi rapper del Bronx), qualche ideale progenitore dei Gormiti (Idlas, Betuel e Zocar), una pasticciera specializzata in cioccolatini al latte (Milca), un romano sempre di fretta (Core), un tipo molto focoso (Arde) una coppia di comici siciliani buoni per Zelig (Samma & Mizza), un tizio con un nome da colluttorio (Ioksan), uno da grande magazzino (Uppim), una da supermercato (Bila), uno che avrebbe potuto fare il pilota (Massa), e una che poteva candidarsi alle presidenziali USA (Oolibama).
Oltre alle abitudini, si trasmettono alle generazioni successive anche gli inossidabili geni degli highlander - vedi qui. Quando nasce Isacco, Abramo ha 100 anni tondi, sua moglie Sara è primipara a 90; lei morirà ancora giovane (a 127), quindi lui giustamente si consolerà, si risposerà (con Chetura) e avrà nuovi figli da lei e da altre donne, prima di morire felice a 175 anni. Non stupisce allora che Isacco campi 180 anni. Come dice sempre mio papà, di razza corre cavallo. In quale dinastia dei nostri tempi questo proverbio conferma maggiormente la sua validità? Potete esprimere una preferenza utilizzando il sondaggio nella colonna di destra.

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