venerdì 24 febbraio 2012

Rolling Stones

Rolling Stones: di moda tra gli Israeliti
Non so proprio come sarebbe andata ai Beatles, ma so per certo che i Rolling Stones avrebbero avuto un gran successo presso gli Israeliti al seguito di Mosè.
Avevano il nome perfetto per sfondare: le "pietre in continuo movimento", infatti, erano di gran moda a quell'epoca. Lo avevamo già capito, ma il Deuteronomio anche in questo caso riprende e amplia il concetto con dovizia di dettagli.
C'è sempre un buon motivo per una lapidazione di massa. Oltre al caso già citato di un familiare che disgraziatamente decida di seguire un'altra religione, vi sono altri fortunati candidati ad essere sepolti da una simpatica montagnola di sassi:
- un figlio testardo e ribelle, che non ubbidisce ai genitori nemmeno se lo castigano. "Allora suo padre e sua madre lo prenderanno e lo condurranno dagli anziani della città, di fronte al tribunale. Essi diranno: Questo nostro figlio è testardo e ribelle; non vuole ubbidirci, è pieno di vizi e ubriacone. Allora tutti gli uomini della sua città lo faranno morire a sassate". Severo ma giusto.
- una ragazza che il marito, la prima notte di nozze, scopre non essere vergine. "I genitori mostreranno agli anziani il panno con le tracce di sangue della notte nuziale. [...] Ma se non c'è prova che la ragazza è vergine, allora la condurranno all'ingresso della casa del padre, e la gente della sua città la farà morire a sassate". I panni sporchi non si lavano in casa, anzi: al bisogno, si mostrano in pubblico.
- chi è dedito alle scappatelle amorose. "Se un uomo sarà sorpreso a dormire con una donna sposata, tutti e due dovranno morire: l'uomo e la donna". Finalmente la parità tra i sessi!. E ancora: "Se un uomo trova in città una ragazza fidanzata a un altro e dorme con lei, li condurrete all'ingresso della città e li farete morire tutti e due a sassate". E chissenefrega se avete dormito insieme senza combinare nulla. Dura lex, sed lex. Anche quando si parla di sex.
Prendere a sassate chi ci mette le corna: questa sì, che è satisfaction!...

venerdì 17 febbraio 2012

Non è un Paese per stranieri

Lega Nord e Deuteronomio
sono per l'apertura agli stranieri
Chissà se Bossi e Calderoli hanno mai letto il Deuteronomio. Sarò prevenuto, ma ne dubito. Eppure, le norme sul trattamento riservato agli stranieri che fanno capolino qua e là nel quinto libro della Bibbia sembrano essere in linea con gli slogan tanto cari alla Lega Nord, tra i quali si possono ricordare vette liriche come "Padroni a casa nostra!", "No al cous cous, sì alla polenta!", e "Fuori dalle palle!".
Alcuni passi significativi.
Capitolo 12: "Il Signore, vostro Dio, distruggerà certamente di fronte a voi i popoli dei quali state per occupare la terra". Abbiamo bisogno di spazio: scansatevi. Meglio ancora se morite tutti.
Capitolo 14: "Non mangerete la carne di un animale morto di morte naturale; la darete allo straniero che vive con voi: lui potrà mangiarla, oppure la venderete a un forestiero". Se poi lo straniero si piglia pure una malattia, tanto meglio.
Capitolo 15: "Ogni sette anni saranno condonati tutti i debiti. [...] Si potrà esigere da uno straniero il pagamento dei debiti; ma quelli che avrete con un connazionale saranno condonati". Potevi pensarci prima di nascere straniero e povero!. Ancora: "Se, fra i vostri connazionali ebrei, un uomo o una donna saranno costretti a vedersi a voi come schiavi, vi serviranno per sei anni, e al settimo li lascerete liberi". Va da sé che se lo schiavo invece è straniero, resta schiavo per tutta la vita e non ha da lamentarsi.
Come volevasi dimostrare, capitolo 20: "Quando vi avvicinerete a una città per attaccarla, offrirete prima agli abitanti trattative di pace. Se accetteranno e vi apriranno le porte, saranno costretti a lavorare per voi". Se sono stranieri di buon senso, meritano di diventare schiavi. Ovviamente, se non sono di buon senso, meritano di morire: "Quando il Signore, vostro Dio, ve la darà nelle mani, ucciderete tutti gli uomini. Terrete come bottino di guerra le donne, i bambini, il bestiame e quel che c'è nella città. Disporrete liberamente dei beni e dei nemici che il Signore, vostro Dio, vi avrà consegnato". Attenzione, però: donne e bambini possono restare in vita solo "nelle città lontane, che non appartengono ai popoli dove voi vi stabilirete. Ma nelle città di questi popoli, che il Signore, vostro Dio, sta per darvi in proprietà, non lascerete in vita nessuno. Li sterminerete tutti: Ittiti, Amorrei, Cananei, Perizziti, Evei e Gebusei, come il Signore vi ha insegnato. C'è pericolo che vi insegnino a commettere le cose vergognose che fanno in onore dei loro dèi". Ma sì, lo sterminio preventivo mi pare saggio e più che validamente motivato.
E come la mettiamo con il fascino delle donne esotiche? "Può darsi che uno di voi veda tra di loro una donna bella. Se egli s'innamora di lei e la vuol prendere in moglie, la potrà condurre a casa sua". Chiedere cosa ne pensi la donna, è evidentemente fuori questione. "Essa si raderà la testa, si taglierà le unghie, si cambierà il vestito che aveva quando fu presa, e abiterà in casa di quell'uomo. Per un mese potrà far lutto per suo padre e sua madre, e solo dopo l'uomo potrà sposarla e avere rapporti con lei. Se in seguito non gli piacerà più, dovrà lasciarla libera". Ma non sarebbe stato meglio ammazzarla, dato che c'eravamo? Ci stavo prendendo gusto...

martedì 14 febbraio 2012

Scaglia la prima pietra!

Una lapidazione non guasta mai
Un inno al fondamentalismo e alle guerre di religione. Non c'è altro modo per definire il tredicesimo capitolo del Deuteronomio, se preso alla lettera.
Certo, il Signore aveva già espresso più volte il suo orientamento non propriamente tollerante nei confronti di chi professasse un'altra fede (tre casi esemplari: qui, qui e qui).
Stavolta però ribadisce il concetto in maniera ancora più netta. Tanto per cominciare, scopro che probabilmente proprio questo è uno dei passi biblici ai quali faranno riferimento i Maestri della Legge per far condannare alla crocefissione Gesù, il "falso Messia".
"Potrebbe venire tra voi qualche profeta o qualche visionario a dirvi di seguire e di adorare altri dèi, con i quali non avete nulla a che fare. Cercheranno di dar forza alle loro parole con la predizione di qualche fatto straordinario, che poi si avvererà. Non ascoltate le parole di quel profeta o di quel visionario! Il Signore, vostro Dio, vi mette alla prova. [...] Quel profeta o quel visionario saranno messi a morte. [...] Estirpate il male che è in mezzo a voi!".
Il "male" può anche essere rappresentato da qualcuno, magari una persona cara ("un fratello, figlio della tua stessa madre, un figlio, una figlia, la moglie o un amico"), che ti faccia conoscere "divinità di popoli stranieri, non importa se sono vicini o se abitano in capo al mondo".
In questi casi, la prima raccomandazione è ovvia: "Non ascoltarli e non dar loro retta!". Uno zinzinello più impegnativo e drastico è il secondo ordine: "Non lasciarti neppure prendere da compassione per perdonarli o coprire la loro colpa. Devi uccidere una persona del genere! Devi essere il primo a lanciare il sasso, e poi tutto il popolo getterà sassi per farla morire". Ma sì, una bella lapidazione non guasta mai.
Ma basterà punirne uno per educarne cento, come raccomandavano i brigatisti rossi negli anni Settanta? Il Dio degli israeliti preferisce andare sul sicuro. "In una delle vostre città, che il Signore, vostro Dio, vi dà, potrebbero esserci dei buoni a niente che invitano i loro concittadini a seguire ed adorare altri dèi, con i quali non avete mai avuto a che fare. Quando lo verrete a sapere, farete indagini per conoscere come stanno le cose: vi informerete con cura. Se risulterà che il fatto è vero, e che una tale vergogna è stata commessa in mezzo a voi, destinerete allo sterminio quella città e quanto c'è in essa. Ucciderete gli abitanti e il loro bestiame, e porterete tutto il bottino in mezzo alla piazza. Poi lo brucerete totalmente insieme alla città come sacrificio per il Signore, vostro Dio. Di essa rimarrà per sempre solo un mucchio di rovine, e non sarà più ricostruita. Non potrete trattenere nulla di ciò che sarà destinato allo sterminio. Se così farete, il Signore non andrà in collera con voi, anzi, vi tratterà con affetto e bontà e vi renderà numerosi, come ha giurato ai vostri padri".
Adesso so come regolarmi la prossima volta che un testimone di Geova mi suona il campanello.

martedì 7 febbraio 2012

Bastoni, non carote

Tra il bastone e la carota,
il Signore non ha alcun dubbio...
Gli ebrei al seguito di Mosè devono essere parecchio distratti e di memoria corta. Non si spiegherebbe altrimenti perché il vecchio condottiero, ormai prossimo alla morte,  sia così martellante nel ribadire più volte gli stessi concetti nelle lunghe orazioni pubbliche trascritte nel Deuteronomio.
I capitoli dall'1 all'11, di fatto, girano intorno a tre concetti chiave ripetuti fino alla nausea.
Primo: Dio è fortissimo, e se s'incazza distrugge tutto e tutti. Meglio, quindi, non farlo arrabbiare. A riprova di questo, Mosè ricorda continuamente come il Signore abbia manifestato la sua potenza sterminando il faraone e il suo esercito, diventando fulmine e fuoco, o annientando i nemici del suo popolo.
Secondo: chi ubbidisce in tutto e per tutto a Dio, avrà ogni bene. Chi sgarra, sarà severamente castigato. Mosè ricorda come più e più volte Tatadìo sia intervenuta per punire il suo popolo capriccioso. A farla tornare non ci vuole niente: "State bene attenti - avverte il patriarca - perché è in gioco la vostra stessa vita: non dovete perdervi a fare statue che rappresentino un dio sotto forma di uomo o di donna, e neppure sotto forma di un qualunque animale". Basti per tutte la lezione del Vitello d'Oro.
Terzo: se incontrate un popolo che adora un altro dio, cancellatelo dalla faccia della terra. La compassione e la tolleranza sono concetti estranei al Signore dell'Antico Testamento. Sulla strada che li porterà alla Terra Promessa, gli israeliti si imbatteranno ancora in sette popoli: Ittiti, Gergesei, Amorrei, Cananei, Perizziti, Evei e Gebusei. Dio non vuole perdere tempo in complicati tentativi di convivenza pacifica: "Dovrete sterminare tutti questi popoli: non farete alleanza con loro e non ne avrete pietà! Non dovrete imparentarvi con loro: non lascerete che le vostre figlie sposino i loro figli e non darete in moglie ai vostri figli le loro figlie. Altrimenti farebbero allontanare i vostri figli dal seguire me, e i vostri figli adorerebbero altri dei. Il Signore andrebbe in collera contro di voi e vi distruggerebbe senza esitare. Al contrario, con loro vi comporterete così: distruggerete i loro altari, spezzerete le loro stele, taglierete i loro pali sacri e brucerete le statue dei loro dei".
Lasciate perdere le carote, tenete pronte cataste di bastoni.