sabato 9 novembre 2013

Il supertest di gravidanza

Il supertest di gravidanza
non funziona con la pipì
Ai nostri giorni, per scoprire se è in attesa di un bimbo, ogni donna che spera (o teme) di ricevere la lieta conferma acquista un test di gravidanza: un piccolo aggeggio che - detta brutalmente per quel che è - richiede un'abbondante annaffiata di pipì e qualche minuto di attesa.
Non era così al tempo dei Giudici, soprattutto quando - dopo alcuni eroi di minor rilievo - il popolo eletto, nuovamente caduto in disgrazia agli occhi di Dio e oppresso dai Filistei, stava per assistere alla venuta al mondo di un Supergiudice: nientepopodimeno che Sansone. E per annunciare la nascita di un Supergiudice - va da sé - occorre un supertest di gravidanza, che ci viene dettagliatamente descritto nel capitolo 13.
Nella città di Zorea vive l'anonima e sterile moglie di un tale che si chiama Manoach.
"L'angelo del Signore apparve alla donna e le disse: Tu finora non hai potuto avere figli. Ma ora resterai incinta e avrai un figlio maschio, ma dovrai fare come ti dico: non bere vino e liquori, e non toccare cibi impuri".
Signora mia, tocca mettersi a dieta. Non solo: l'angelo ricorda alla donna che a Dio piacciono i capelloni: "I suoi capelli non dovranno mai essere tagliati, perché sarà consacrato a Dio come nazireo fin dal seno di sua madre. Egli comincerà a liberare Israele dai Filistei".
La donna, con un candore che fa quasi tenerezza, riferisce tutto a Manoach: "E' venuto da me un uomo mandato da Dio. Aveva un aspetto molto maestoso e sembrava proprio l'angelo di Dio. Io non gli ho chiesto chi era, ed egli non mi ha rivelato il suo nome. Mi ha detto che resterò incinta e avrò un figlio".
Vediamo se il marito conta fino a tre, o la piglia subito a mazzate.
Fortunatamente Manoach è un brav'uomo e le concede il beneficio del dubbio: "Si rivolse al Signore e gli disse: Signore, ti prego, fa' tornare da noi l'uomo che ci hai mandato, perché ci dica che cosa dobbiamo fare con il bambino quando nascerà".
L'angelo ricompare alla donna in mezzo ai campi, ma la moglie stavolta corre subito a chiamare il marito perché anche lui lo veda di persona: va bene che è comprensivo, ma meglio non tirare troppo la corda.
Manoach, quando si ritrova faccia a faccia con l'aitante sconosciuto, procede per gradi. "Sei tu che avevi parlato con mia moglie?". "Sì - rispose". Beh, è già qualcosa.
Secondo approccio. "Quando avverrà quello che hai detto, che cosa sarà del nostro bambino? Che cosa diventerà?". Domanda legittima, direi. "Tua moglie deve fare tutto quello che le ho detto". Sarà che sono sposato, ma se un aitante sconosciuto si rivolgesse a me così, io non mi sentirei propriamente rassicurato.
In effetti non lo è nemmeno il buon Manoach, che prova a tergiversare: "Ti prego di non andare subito via. Aspetta che ti prepari un capretto e te lo porti". L'altro però non si dimostra molto accondiscendente: "Tu mi vorresti trattenere, ma io non toccherò i tuoi cibi. Preparali pure, ma poi bruciali interamente come offerta al Signore".
Qui tocca stringere. Manoach ci prova: "Dimmi come ti chiami, così quando si avvererà quello che hai detto, potrò dimostrarti la mia riconoscenza". O riempirti di mazzate se il bimbo sarà la tua fotocopia - ma questo rimane nell'ambito del sottotesto non esplicitato.
"Ma l'angelo del Signore rispose: Perché vuoi sapere il mio nome? Esso è misterioso".
Fidarsi o non fidarsi? L'amletico dilemma sembra ormai ineludibile, quand'ecco che Manoach sfodera la sua arma segreta: il supertest di gravidanza.
"Manoach prese un capretto e del grano e li offrì sulla roccia come offerta al Signore, che agisce in modo misterioso. Manoach e sua moglie stavano a guardare. Mentre dall'altare il fuoco si levava verso il cielo, l'angelo del Signore salì in alto con le fiamme dell'altare. Vedendo ciò, Manoach e sua moglie si inginocchiarono con la faccia a terra".
Il supertest ha dato un responso chiarissimo e inequivocabile: la donna è incinta, e si farà tutto come ha detto l'angelo. Del resto, noi ci affidiamo senza esitare al verdetto di qualche millilitro di pipì: come non credere ciecamente in quello che rivela una spaventevole vampata di fuoco?