lunedì 19 agosto 2013

Superhot chick

La figlia di Iefte: una
vera superhot chick
Gli americani hanno costumi lessicali spesso curiosi. La loro definizione più in voga per alludere ad una giovane pulzella alquanto gnocca è superhot chick, il cui calco letterale in italiano suonerebbe più o meno pollastrella rovente: espressione idiomatica che risveglia in me più appetiti da barbecue che appetiti sessuali, ma mi rendo conto che probabilmente è una deviazione tutta mia.
Tornando al testo biblico, direi che proprio questa bizzarra definizione americana calza alla perfezione se ci vogliamo riferire all'anonima e sventurata figlia di Iefte (Giudici, capitolo 11).
Il nuovo condottiero degli Israeliti, figlio di mignotta certificato, si mette all'opera per recuperare i territori sottratti dagli Ammoniti. A nulla vale un primo tentativo di risolvere la questione pacificamente tramite gli ambasciatori: Israeliti e Ammoniti si ritengono entrambi legittimi proprietari della regione contesa, rifacendosi a quanto tramandato dai rispettivi antenati, e non si vede alternativa al conflitto.
Prima di partire per la battaglia, Iefte fa un voto al Signore: "Se mi farai vincere gli Ammoniti, quando tornerò dalla vittoria, destinerò a te e brucerò come sacrificio la prima creatura che uscirà di casa mia per venirmi incontro".
Mi pare evidente che il cane di casa gli stia altamente sulle balle, e Iefte stia cercando un pretesto per potersene liberare.
Ottenuta un'agevole vittoria bellica, così scontata che i bookmaker dell'epoca avevano proibito le scommesse, il nostro Giudice se ne torna bel bello alla sua casetta di Mizpa. Immagino fosse tutto contento all'idea di poter finalmente dare alle fiamme quell'insopportabile barboncino scodinzolante. Magari con due patate e mezzo litro di Chianti, ne poteva uscire anche una cenetta apprezzabile.
Imprevedibilmente, però, "gli uscì incontro sua figlia, danzando al suono del tamburello".
Amica, fossi in te comincerei a mettere giù il tamburello.
"Era la sua unica figlia [...]. Appena la vide, Iefte, disperato, si stracciò i vestiti - per la gioia della sarta, ndr - e gridò: Figlia mia! tu mi spezzi il cuore. Perché devi essere proprio tu la causa di un grande dolore? Io ho fatto una solenne promessa al Signore, e ora non posso tirarmi indietro".
La fanciulla non fa una piega. "Padre mio, se ti sei impegnato così davanti al Signore, fai di me come hai promesso. [...] Concedimi solo questo: lasciami libera per due mesi. Me ne andrò con le mie compagne per i monti a piangere perché muoio senza essermi sposata".
Cioè, Ciccia, fammi capire: tuo padre ti ha appena detto che ti brucerà viva, e  per te il vero dramma è che non ti sei ancora sposata?
Pare proprio di sì.
"Lei andò per i monti con le sue compagne e pianse perché doveva morire senza marito e senza figli. Dopo due mesi tornò da suo padre. Egli fece quello che aveva promesso al Signore, e lei morì ancora vergine".
Arrostita viva senza nemmeno un moto di ribellione: questa sì che è una vera superhot chick!