martedì 14 ottobre 2014

Femmine scaltre per maschi babbei/3: Dalila e Sansone

Vatti a fidare di una
che ti lega sempre al letto...
A volte ritornano. Vale per il sottoscritto, che per mesi ha lasciato in sospeso questo diario di lettura e commento per nulla serio del testo biblico (nessuno, a dire il vero, per fortuna ne ha sentito la mancanza). E vale anche per le femmine scaltre alle prese con maschi babbei, direi un "classico" della Bibbia, che ci ha già proposto esempi illuminanti come quello di Tamar con Giuda e della moglie di Potifar (detta la Stronza) che incastrò Giuseppe.
La nuova esponente di questa illustre stirpe è "una donna della valle di Sorek, che si chiamava Dalila". Nel capitolo 16 del libro dei Giudici la fanciulla con le sue arti amatorie irretisce Sansone, operando da spia per i Filistei: il compito di Dalila, dietro lauta ricompensa (millecento monete d'argento da ogni Filisteo, mica trenta denari...), è infatti quello di carpire il segreto per privare il giudice israelita della sua incredibile forza.
La scenetta si ripete identica per più volte: Dalila con le sue moine chiede a Sansone di rivelarle come può essere legato e reso debole, ma lui ogni volta le racconta una balla :"Se uno mi lega con sette corde d'arco nuove e non ancora secche, io divento debole"; "Se uno mi lega con delle funi nuovissime, io divento debole"; "Se prendi sette trecce dei miei capelli, le intrecci nel telaio e le fissi al muro con un picchetto, io divento debole".
Ogni volta Dalila mette in atto quello che le dice Sansone appena l'eroe si addormenta, quindi verifica se è davvero diventato debole gridando all'improvviso "Sansone, i Filistei ti sono addosso!", al che puntualmente lui si desta e si libera di ogni vincolo, spaccando tutto in un attimo.
Se l'enorme forza di Sansone non è dunque in dubbio, decisamente meno considerevole sembra il suo quoziente intellettivo. Voglio dire: una donna ti chiede più volte con insistenza come puoi essere imprigionato e privato delle forze, puntualmente prova ad immobilizzarti, e non ti viene il minimo sospetto che ti voglia fregare?
Evidentemente no. Magari il nostro testosteronico giudice sperava che il tutto sfociasse in giochini erotici stimolanti. Di più: Sansone non ha nulla da obiettare sul fatto che Dalila faccia pure l'offesa perché ogni volta lui le ha mentito, tanto che alla fine per farla contenta le rivela davvero il suo segreto: "I miei capelli non sono mai stati tagliati. [...] Se uno mi taglia i capelli, io perdo la mia forza e divento debole come qualsiasi altro uomo".
Per la femmina scaltra, è più che sufficiente per avere la meglio sul maschio babbeo. Dopo essersi fatta pagare dai Filistei, Dalila fa tagliare i capelli a Sansone, che a quel punto ne approfittano.
"Lo catturarono e gli cavarono gli occhi. Poi lo portarono a Gaza, e lo legarono con una doppia catena di bronzo. In prigione lo obbligarono a far girare la macina del grano".
Come direbbero i Liguri, grande, grosso e belinone. E quando un maschio belinone incontra una femmina scaltra, non ne esce mai granché bene.