martedì 4 gennaio 2011

Briatore? Un dilettante...

Nathan Falco: un nome banalotto...
Quando Flavio Briatore ed Elisabetta Gregoraci hanno annunciato il nome scelto per il loro bimbo (Nathan Falco), così come quando Francesco Totti ed Ilary Blasi hanno comunicato al mondo la gioia per l'arrivo della prima femminuccia (Chanel), l'opinione pubblica si è spaccata in due. Una parte - i sani di mente - ha compianto il destino del povero neonato, condannato alla derisione da parte degli amici dall'asilo alla terza media. Un'altra parte - quelli 'tròòòppo avanti' - ha apprezzato l'originalità, magari cominciando a ipotizzare una rosa di nomi altrettanto originali da affibbiare in futuro ai propri pargoli per distinguerli (e distinguersi) dalla massa, stupire gli amici, causare un infarto alla suocera. Non necessariamente con questo ordine di priorità.
Se siete tra quelli 'tròòòppo avanti', il capitolo 10 della Genesi vi offre una sessantina di spunti davvero strampalati: Sem, Cam e Iafet, i figli di Noè, forse per vendicarsi sulle generazioni successive dei nomi improbabili capitati loro in sorte, hanno a loro volta scelto nomi improbabili per i propri pargoli. Come nelle peggiori catene di Sant'Antonio, si è così trasmessa di generazione in generazione un'aberrante tradizione di famiglia: fare a gara nell'affibbiare alla prole nomi ai limiti della pronunciabilità. Nathan Falco, al confronto, risulta banalotto e insipido, con buona pace di Flavio & Eli.
Anche a me questo repertorio biblico tornerà senz'altro utile. Per mestiere, infatti, mi capita talvolta di dovere inventare il nome con cui lanciare sul mercato un nuovo prodotto, un'azienda, un progetto o un evento. Non è così semplice come potrebbe sembrare. Il mio maestro Massimo Morelli mi ha riferito il trucco di un copywriter molto quotato in questo genere di attività - in gergo si definisce naming: quando era in difficoltà, magari dopo il terzo giro di proposte accolte tiepidamente dai committenti, questo genio apriva le pagine dell'elenco telefonico di Ibiza alla voce 'locali pubblici'. In un attimo, ecco pronte centinaia di nomi spagnoleggianti, uno più stuzzicante dell'altro, perfetti per ogni cosa - dallo shampoo antiforfora al fondo di investimento - e più volte proposti con grande successo ai clienti.
Direi che questa pagina della Genesi mi offre valide opzioni salvagente in diversi ambiti:
- almeno tre nomi per un nuovo software antivirusNimrod, Laab, Recobot-Ir
- tre per un nuovo farmaco potenziatore della virilitàTiras, Tubal, Amorrei
- tre per vaticinatori/maghi da tv locale: Magog, Patros, Raama
- tre per uno yogurt con effetti lassativi: Ofir, Ioctan, Iobab
- uno per uno studio di chirurgia plastica: Rifat
- uno per un nuovo combustibile: Naftuc
L'utilizzo senz'altro più indicato, comunque, è quello delle nuove linee di mobili Ikea. A questo proposito, quale vi ispira di più? Rispondete utilizzando il sondaggio sulla destra.

6 commenti:

  1. Ora mi procuro l'elenco telefonico di Ibiza o della Polinesia. Ma dici che funzioni anche con con quello di Abano?

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  2. Secondo me per un cliente estero i nomi dell'elenco di Abano andrebbero alla grande, soprattutto in Giappone! Dalle nostre parti, invece, temo che proporre come nome di un nuovo prodotto Sambugaro o Pinton non susciterebbe grandi entusiasmi...

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  3. Hai scoperto i sondaggi! Bello! Ah ecco vedi che i nomi ritornano.. Ma dove son finiti?? Ce ne sono di belli!!

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  4. Mi fa piacere che i sondaggi siano di tuo gradimento. Eh sì, certi nomi sarebbero da recuperare al più presto... proviamo a proporli alle nostre migliaia di coppie di amici sposati di recente per i pargoli in arrivo!

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  5. ...già, RECOBOT! Ma lo sai che è il marchio di una stilista? www.recobot.it! vai a vedere se non ci credi!
    Ciao, Teresa.
    info@ilcorrieredelledonne.net

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  6. Fantastico, Teresa! Molte grazie per il contributo, un caro saluto

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