giovedì 16 giugno 2011

Una dieta bestiale

Niente maialino arrosto per gli ebrei.
In alternativa, provate pure le locuste...
Fin dall'inizio Dio ci ha ampiamente dimostrato di essere intransigente e severo in fatto di regole, ormai abbiamo capito l'antifona. Però privarci di delizie culinarie come il panino con la porchetta o il polpo con le patate mi pare davvero una crudeltà.
Purtroppo il capitolo 11 del Levitico parla chiaro: ci sono animali puri e animali impuri. E quelli impuri non si può manco toccarli, figurati mangiarli...
Due elementi fondamentali per distinguere gli animali proibiti sono l'unghia e lo stomaco, da considerare rigorosamente in accoppiata: si possono mangiare quelli che hanno l'unghia divisa da una fessura e che al contempo ruminano, mentre vanno evitati come la peste quelli che hanno soltanto unghie divise o che soltanto ruminano.
Messa così la regola non è chiarissima, quindi il Signore - nella sua infinita bontà - ci fornisce una serie di esempi pratici: non sognatevi nemmeno di mangiare un cammello (volevamo dirti, Dio: e chi mai se lo sognerebbe?), ma nemmeno un iràce (ammesso che scopriate cos'è - vi facilito il compito: una specie di coniglio che si trova in Africa e Medioriente); scordatevi anche due grandi classici della cucina come la lepre (no, le pappardelle no!...) e il maiale (Homer Simpson a questo punto preferirebbe morire).
Se siete amanti del pesce, dovete accontentarvi di quelli che hanno pinne e squame. Fossi ebreo levitico-osservante, sarei dunque costretto a dire uno straziante addio al mio amatissimo polpo - a cominciare dall'impareggiabile sagra annuale di Tellaro (La Spezia) - ed evidentemente anche a cozze, vongole, scampi e deliziosa compagnia bella. "Dovete avere orrore di essi: non mangiatene la carne ed evitate ogni contatto con i loro cadaveri", rincara la dose Dio. Per i mitilicoltori si spalancano le porte dell'inferno.
Se avete in programma un tour nei Paesi Orientali, con tanto di assaggi di specialità tipiche, occhio agli insetti: godetevi pure gli spiedini di locustegrilli cavallette, ma sono le uniche eccezioni ammesse tra le bestiole alate e che camminano su quattro piedi, per il resto assolutamente proibite. Tra gli animaletti terrestri, vietato papparsi talpe, topitoporagni, lucertolegechiramarri e camaleonti, e qualunque bestiola che strisci sulla terra.
Va da sé che se uno qualsiasi degli animali proibiti entra in contatto con un vestito, un oggetto o con l'acqua, l'impurità e l'intangibilità si trasmettono immediatamente.
Curioso l'elenco degli uccelli impuri: dentro ci ritroviamo la nobile aquila, gli sconosciuti alcione,  ossifraga e aquila di mare, ogni specie di falco, corvo e sparviero, lo struzzo (con buona pace di Will E. Coyote), i "cugini" gufo & civetta, ma anche ibis, cigno, airone, pellicano, gabbiano, folaga, upupa e financo il pipistrello (ebbene sì, caro Ozzy Osbourne: ti sorprenderà, ma anche tu sei un peccatore). Nessun riferimento a passeri e allodole: almeno lo spiedo di polenta e osèi è salvo. Ma quale sarebbe la rinuncia culinaria più dolorosa per voi? Potete indicarla  utilizzando il sondaggio che trovate sulla colonna a destra dello schermo.

2 commenti:

  1. L'elenco di animali improbabili mi fa venire in mente la tesina redatta dalla Zerby per l'esame di Oogo... Indimenticabile

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  2. Ahahahah! E' vero! Grandissimo Jimbo!

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