venerdì 24 giugno 2011

Di lebbra, di muffe e di altre schifezze

Impuro! Impuro!
Oltre a fungere da macellai, i sacerdoti israeliti sono anche gli ispettori sanitari della comunità. Tocca a loro infatti esaminare pustole, piaghe e simpatiche crosticine che compaiono sulla pelle della gente, ma anche valutare la muffa che fa capolino sui vestiti o si insinua tra i muri delle case. Dio ne presenta un dettagliato campionario con le relative 'istruzioni per l'uso' nei capitoli 13 e 14 del Levitico.
Lo spauracchio maggiore è rappresentato dalla lebbra, malattia estremamente grave e contagiosa. Ecco perché ogni volta che su qualcuno viene notata un'escrescenza cutanea insolita, la priorità assoluta è accertarsi che non si tratti di lebbra: i segni di riconoscimento di una cicatrice lebbrosa sono il colore bianco-giallastro, l'insorgenza di peli bianchi e la formazione di ulcere. Insomma, una meraviglia. Il sacerdote deve valutare i potenziali malati sempre una prima volta e poi una seconda, a una settimana di distanza, per determinare con certezza se sono puri o impuri.
Dio - bontà sua - specifica espressamente che "quando un uomo perde i capelli e diventa calvo, resta puro. Se perde i capelli sul davanti e ha la fronte calva, resta ugualmente puro". La lettura della Bibbia può essere consolatoria.
Ma cosa succede, invece, a chi ha la sfiga di essere lebbroso e dichiarato impuro? "Deve portare vestiti strappati, stare a capo scoperto e coprirsi la parte bassa del viso; egli deve gridare 'Impuro! Impuro!'. Egli è impuro per tutto il tempo durante il quale è colpito dal suo male; per questo dovrà abitare da solo, fuori dall'accampamento". Vade retro lebbroso.
Se il destino vuole che, abbandonato a se stesso, il disgraziato riesca chissà come a guarire, potrà essere purificato e riammesso nella comunità attraverso un rito lungo e complicato, che prevede lo sgozzamento di un uccello e di tre agnelli. Per rendere l'idea, basti leggere i passaggi iniziali: "Il sacerdote fa sgozzare uno degli uccelli al di sopra di un vaso di terracotta contenente acqua di sorgente. Prende l'uccello vivo, il legno di cedro, il panno scarlatto e il ramo di issopo e li immerge, con l'uccello vivo, nel sangue dell'uccello sgozzato. Poi fa sette aspersioni sull'uomo". Se vi siete preoccupati per il destino dell'uccello vivo immerso nel sangue del suo consimile, state sereni: verrà liberato. L'uomo deve quindi radersi tutti i peli e i capelli, viene nuovamente asperso con olio e sangue in punti specifici del corpo (lobo dell'orecchio destro, pollice della mano destra, alluce del piede destro), e solo dopo aver sacrificato tre agnelli è dichiarato puro. Chissà se gli è mai passato per la testa Si stava meglio quando si stava lebbrosi.
Per quanto riguarda la comparsa di muffe su vestiti o abitazioni, al proprietario conviene trovare il modo di farle sparire entro una settimana. Se infatti al secondo controllo del sacerdote le muffe sono ancora là, il vestito deve essere bruciato e la casa rasa al suolo.
Niente soluzioni drastiche: siamo israeliti.

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