domenica 5 giugno 2011

Altrimenti ci arrabbiamo

Dopo il Vitello d'Oro,
gli ebrei devono rigare diritto
Ci sono colpe che non si perdonano facilmente. Il pasticciaccio brutto del Vitello d'Oro è una di queste: Dio se la lega al dito, e da quel momento in poi gli israeliti sono tenuti sotto strettissima sorveglianza. Al minimo sgarro, il Signore è pronto a punirli: "Adesso andate verso la Terra Promessa - ordina a Mosè nel capitolo 33 dell'Esodo -. Io vi indicherò la strada ma non camminerò in mezzo a voi, perché avete la testa troppo dura. Finirei per sterminarvi lungo la strada".
Dopo un avvertimento di questo tenore, ci sarebbe qualcosina da obiettare poco oltre, quando ricorda di essere "il Signore, il Dio misericordioso e clemente, paziente, sempre ben disposto e fedele, che conserva la benevolenza verso gli uomini per migliaia di generazioni e tollera le disubbidienze, i delitti e i peccati". Mosè, saggiamente, preferisce non fargli notare l'apparente incoerenza, e riceve di buon grado le due nuove Tavole della Legge, in sostituzione di quelle che aveva fracassato ai piedi del Sinai nel colmo dell'ira. Dopo altri quaranta giorni e quaranta notti di colloquio, l'anziano condottiero ritorna dalla sua gente, che lo accoglie piuttosto turbata: stare al cospetto di Dio gli provoca infatti un inatteso e straordinario effetto lifting, e "tutti gli israeliti notarono che la pelle della faccia era splendente ed ebbero paura di avvicinarsi a lui". Il vecchio prova a tranquillizzarli coprendosi con un velo (Paola Ferrari e Alba Parietti farebbero bene a prendere esempio...).
Per adempiere al volere divino senza attirarsi nuove ire funeste, Mosè a questo punto mette in atto per filo e per segno ogni istruzione definita per il culto: l'arca, gli altari, il santuario, il candelabro, le vesti vengono realizzati esattamente come prescritto, impiegando in totale qualcosa come 1.020 chili d'oro, 3.520 chili d'argento, 2.500 chili di rame, più un'offerta di altri 3.523 chili d'argento. Dove siano andati a recuperarli in così grandi quantità, resta un mistero. Una volta consacrati sia la tenda sacra, sia i sacerdoti, il lavoro è compiuto: Dio prende possesso della sua abitazione, manifestando la sua presenza sotto forma di nube durante il giorno, e di fuoco durante la notte.
Si chiude così l'Esodo, il secondo libro della Bibbia. Avanti, per chi lo vorrà, con il Levitico.

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