mercoledì 2 febbraio 2011

Giacobbe for president/2: l'harem

Paghi 2, prendi 4:
 l'harem in saldo di Giacobbe
Di questi tempi, un puttaniere - ah no, adesso si dice utilizzatore finale - ha diverse modalità di pagamento per reclutare ragazze formose con le quali ravvivare il proprio harem: contanti, appartamenti, auto, appalti, posti da soubrette in tv o da consigliere regionale. Basta avere un po' di fantasia. Anche ai tempi di Giacobbe era usanza comune pagare per avere una donna, a cominciare dalla moglie.
Quando arriva dallo zio Labano per fuggire all'ira funesta del fratello Esaù (Genesi, capitolo 29), Giacobbe però non ha denaro o animali con i quali acquistare la bella cugina Rachele. Non gli resta che sgobbare: "Lavorerò per sette anni per te per sposare Rachele, tua figlia minore"; Labano approva, l'accordo è definito. Ovviamente, nessuno si sogna di chiedere il parere alla diretta interessata. Giacobbe però non tiene conto che Labano è fratello di sua madre Rebecca, la santa donna che lo ha aiutato a fregare Isacco e il fratello Esaù (vedi qui). Stavolta è lui ad essere raggirato: la notte della festa di nozze, Labano al posto della figlia bonazza gli manda nella tenda Lia, la sorella maggiore e racchia di Rachele. Ovviamente Giacobbe si accorge dell'inganno solo quando si fa giorno. Ne deduciamo che: a) Giacobbe non è fisionomista; b) quella notte faceva davvero buio pesto e non avevano candele; c) alla fine, Lia non sarà stata tanto bona, ma sotto le lenzuola non faceva rimpiangere la sorella. E' proprio a questo punto che Giacobbe dimostra il suo grandioso fiuto per gli affari, e porta a casa una vantaggiosa offerta 2 per 1: prima si finge indignato con lo zio, che si giustifica spiegando che "in questo paese non c'è l'usanza di dare in sposa la figlia minore se la maggiore non è sposata" (dirlo prima no, eh?); quindi accetta di buon grado il rilancio di Labano: "Porta a termine questa settimana di festa nuziale, poi lavora per me altri sette anni e io ti darò in moglie anche Rachele".
Il vero affare è che, allo scadere dei sette anni, Giacobbe si ritrova a godere di un'eccezionale offerta 4 per 2: oltre alle sorelle Lia e Rachele, infatti, nel pacchetto ci sono anche le rispettive schiave Bila e Zilpa. Un vero e proprio harem 'in saldo', insomma. Il bello è che il Sultano Giacobbe non ci fa neanche la figura dello sfruttatore: lui vorrebbe amare solo Rachele, sono gli eventi a costringerlo a sacrificarsi anche con tutte le altre... Lia - abbiamo visto - gli è stata imposta da Labano come prelazione obbligatoria per la sorella minore. La maggiore, grazie al benvolere di Dio, si rivela una formidabile macchina da figli: in poco tempo ne sforna quattro (Ruben, Simeone, Levi, Giuda). Rachele è sterile, gelosa e triste, quindi invita Giacobbe ad unirsi alla sua schiava Bila: il marito accetta di buon grado, ed ecco altri due pargoli (Dan e Neftali). Contrattacco di Lia, che mette sotto la sua schiava Zilpa: con lei, l'instancabile Giacobbe, ormai un 'forzato' del sesso e della figliolanza, genera Gad e Aser.
Ma il bello deve ancora venire. Da acquirente, Giacobbe si ritrova acquistato per una notte di sesso. Il suo prezzo, a dire il vero, è abbastanza svilente: altro che sette anni di lavoro, una semplice manciata di mandragole, erbe miracolose che davano fertilità. Le aveva trovate Ruben, il primo figlio di Lia; Rachele, pur di poterle utilizzare ed avere un figlio tutto suo, dice alla sorella-rivale: "Tu dammi le mandragole di tuo figlio, io ti faccio passare la notte con Giacobbe". Fantastica la scena in cui si chiarisce una volta per tutte come Giacobbe, ormai, sia solo uno strumento di piacere e di potere alla mercè delle mogli: "La sera, quando Giacobbe se ne tornava dai campi, Lia gli andò incontro e gli disse: Devi venire con me perché io ti ho comprato pagandoti con le mandragole di tuo figlio." Nessuna risposta, resa incondizionata. Risultato: altri tre figli da Lia (Issacar per questa notte pattuita; si vede però che il pagamento è stato rateizzato, perché in seguito arriveranno anche Zabulon e Dina) e finalmente, grazie alle mandragole e a Dio - pure lui, immagino, preso per sfinimento - anche due figli da Rachele (Giuseppe e, diversi anni più tardi, Beniamino, che le causò la morte di parto).
Il totale complessivo della contabilità sessuale-prolifica di Giacobbe è di 12 figli da 4 donne diverse. Non stupisce che il primogenito Ruben, una volta cresciuto, decida di inaugurare la propria attività amatoria "avendo rapporti sessuali con Bila, la concubina di suo padre". Per un mestiere così difficile e sfibrante com'è stato per il babbo, meglio allenarsi fin da giovani con una trainer di comprovata esperienza.

Nessun commento:

Posta un commento

Di' la tua!