domenica 13 febbraio 2011

Femmine scaltre per maschi babbei/1: Tamar frega Giuda

Donne scaltre come Tamar: il vero 'sesso forte' nella Genesi
Solo formalmente le donne che incontriamo nella Genesi sono sottomesse agli uomini. In realtà, alla fine della fiera, i maschi spesso ci fanno la figura dei babbei, e i loro destini vengono rigirati e riordinati a proprio piacimento dalle femmine come calzini appena usciti dalla lavatrice.
I capitoli 38 e 39 ci offrono due nuovi esempi significativi di donne scaltre che mettono nel sacco uomini ingenui, degne eredi di EvaSara, e Rebecca: a salire agli onori delle cronache stavolta sono Tamar e l'innominata moglie di Potifar (che data la sua simpatia, per brevità, chiameremo in seguito La Stronza).
Tamar è la nuora di Giuda, il fratello di Giuseppe che lo ha venduto agli Ismaeliti per 20 pezzi d'argento - come sappiamo, un altro Giuda qualche secolo dopo venderà Gesù per 30 monete d'argento: inflazione bastarda. Tamar non ha molta fortuna con i mariti. Giuda prima le fa sposare il suo primogenito Er, ma lui non si comporta bene e Dio lo fa morire. Per risarcire la vedova, Giuda allora manda il secondogenito Onan a sostituire il fratello maggiore; Onan però non ha granché desiderio di paternità, quindi ad ogni rapporto pensa bene di disperdere a terra lo sperma. Dio non approva e fa morire anche lui (lettori affezionati al 'salto della quaglia', siete avvisati). Temendo che sposare Tamar porti sfiga e che anche il terzo figlio, ancora ragazzino, possa fare una brutta fine, Giuda a questo punto prende tempo: "Tamar, resta vedova finché il mio terzo figlio, Sela, non crescerà. Solo allora te lo farò sposare". Sela cresce, ma Giuda fa finta di dimenticarsi la promessa. Tamar, però, non dimentica e medita vendetta. Qualche anno dopo, viene a sapere che Giuda passa dalle sue parti a comprare pecore: si traveste da prostituta (cioè si mette una specie di burqa, che evidentemente all'epoca era tipico di chi esercitava la professione) e adesca l'ignaro suocero, che ovviamente non la riconosce. Visto che non ha denaro per pagare subito, come garanzia Giuda le lascia sigillo, cordone e bastone; Tamar glieli restituirà quando lui pagherà il compenso pattuito, ovvero una botta per un capretto (mi pare equo). Giuda più tardi manda un amico con il capretto a saldare il debito, ma nel frattempo Tamar se n'è andata, portandosi con sé sigillo, cordone e bastone. Neanche a dirlo, è rimasta incinta del suocero. Qualche tempo dopo qualcuno riferisce a Giuda che sua nuora, nonostante sia vedova e non risposata, esibisce una pancia sospetta; il vecchio si dimostra comprensivo: "Che sia bruciata viva!". Ma Tamar sfodera la sua arma segreta: "Sono incinta, è vero, dell'uomo al quale appartengono questi oggetti. Guarda bene!". A Giuda non resta che ammettere la sconfitta: "Il torto è mio, perché non l'ho data in moglie a mio figlio Sela". Per la cronaca, il vecchio così poco dopo si ritrova così a dover sfamare due nuovi gemelli: Perez e Zerach. Ma il vero mistero è: perché Dio non ha fatto morire anche Giuda? Il metro di giudizio del Signore nella Genesi rimane del tutto indecifrabile.

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