martedì 7 febbraio 2012

Bastoni, non carote

Tra il bastone e la carota,
il Signore non ha alcun dubbio...
Gli ebrei al seguito di Mosè devono essere parecchio distratti e di memoria corta. Non si spiegherebbe altrimenti perché il vecchio condottiero, ormai prossimo alla morte,  sia così martellante nel ribadire più volte gli stessi concetti nelle lunghe orazioni pubbliche trascritte nel Deuteronomio.
I capitoli dall'1 all'11, di fatto, girano intorno a tre concetti chiave ripetuti fino alla nausea.
Primo: Dio è fortissimo, e se s'incazza distrugge tutto e tutti. Meglio, quindi, non farlo arrabbiare. A riprova di questo, Mosè ricorda continuamente come il Signore abbia manifestato la sua potenza sterminando il faraone e il suo esercito, diventando fulmine e fuoco, o annientando i nemici del suo popolo.
Secondo: chi ubbidisce in tutto e per tutto a Dio, avrà ogni bene. Chi sgarra, sarà severamente castigato. Mosè ricorda come più e più volte Tatadìo sia intervenuta per punire il suo popolo capriccioso. A farla tornare non ci vuole niente: "State bene attenti - avverte il patriarca - perché è in gioco la vostra stessa vita: non dovete perdervi a fare statue che rappresentino un dio sotto forma di uomo o di donna, e neppure sotto forma di un qualunque animale". Basti per tutte la lezione del Vitello d'Oro.
Terzo: se incontrate un popolo che adora un altro dio, cancellatelo dalla faccia della terra. La compassione e la tolleranza sono concetti estranei al Signore dell'Antico Testamento. Sulla strada che li porterà alla Terra Promessa, gli israeliti si imbatteranno ancora in sette popoli: Ittiti, Gergesei, Amorrei, Cananei, Perizziti, Evei e Gebusei. Dio non vuole perdere tempo in complicati tentativi di convivenza pacifica: "Dovrete sterminare tutti questi popoli: non farete alleanza con loro e non ne avrete pietà! Non dovrete imparentarvi con loro: non lascerete che le vostre figlie sposino i loro figli e non darete in moglie ai vostri figli le loro figlie. Altrimenti farebbero allontanare i vostri figli dal seguire me, e i vostri figli adorerebbero altri dei. Il Signore andrebbe in collera contro di voi e vi distruggerebbe senza esitare. Al contrario, con loro vi comporterete così: distruggerete i loro altari, spezzerete le loro stele, taglierete i loro pali sacri e brucerete le statue dei loro dei".
Lasciate perdere le carote, tenete pronte cataste di bastoni.

2 commenti:

  1. Però, se pensi che il popolo eletto veniva sterminato da Tatadìo un giorno sì e quello dopo pure, i discorsi ripetitivi di Mosè hanno un senso; e non mettiamoci che a questo punto aveva anche lui una certa età e, giustamente, una sana dose di rincoglionimento non gliela toglie nessuno.

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    1. In effetti non avevo pensato alla componente del rincoglionimento senile in questa ripetitività.
      E' proprio vero che invecchiando si ripetono sempre le stesse cose, non lo avevo tenuto in considerazione.
      Mica ci avevo pensato, al fatto che i vecchi tendono a ripetersi come un disco rotto.
      In effetti è vero: si sa che i vecchi spesso si fissano su certe cose e continuano a ripeterle.

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