mercoledì 10 agosto 2011

Avanti, Marsch!

Gli israeliti si accampavano
come un esercito itinerante
Chissà se il libro dei Numeri ci darà qualche dritta per il Superenalotto. Sperare è lecito. Tanto per cominciare, nei primi capitoli (1-4) ci fornisce un quadro dettagliato di come si è organizzato il popolo d'Israele, guidato da Mosè e Aronne, durante la traversata nel deserto verso la Terra Promessa.
Di fatto, siamo alle prese con un esercito in piena regola, suddiviso in 12 tribù. Ancora una volta, ci viene presentato un elenco di nomi insoliti e curiosi, sia per quanto riguarda le tribù (di Ruben, Simeone, Giuda, Issacar, Zabulon, Efraim, Manasse, Beniamino, Dan, Aser, Gad, Neftali), sia per quanto riguarda i capifamiglia: già mi immagino, ad esempio, come da piccolo il povero Sedeur sia stato impietosamente preso per il culo - è proprio il caso di dirlo - dagli amichetti (i bimbi sanno essere crudeli); probabile che Paghiel offrisse sempre un giro di bianchi al bar; Pedasur doveva emanare un odorino niente male dai sandali; Chelon andava pazzo per il granchio fritto; Ammisaddai e Zurisaddai venivano continuamente richiamati perché si attardavano lungo il cammino.
Dio ordina a Mosè di fare un censimento dettagliato: in totale i maschi adulti (dai vent'anni in su) abili e arruolati per l'esercito del Signore sono 603.550. Per gli amanti delle statistiche, la tribù più numerosa è quella di Giuda con 74.600 (occhio: abbondano i potenziali traditori), mentre la più esigua è quella di Manasse con 32.200 (saranno anche bravi a menare le loro grandi mani, ma evidentemente hanno qualche problemino ad utilizzare con successo il pisello).
Ogni gruppo ha una posizione precisa assegnata nell'accampamento: a est la tribù di Giuda, che sta anche in testa al gruppo durante la marcia; a sud la tribù di Ruben, seconda nel plotone; la tribù di Efraim (accampata ad ovest) e quella di Dan (a nord) chiudono il gruppo in marcia.
Se queste 12 tribù costituiscono l'armata divina, c'è in aggiunta un'altra tribù speciale, che il Signore ordina di censire a parte: è quella di Levi. I leviti si devono accampare al centro, nella zona più protetta, e anche durante la marcia sono circondate dalle altre tribù. Il motivo di tanta protezione sta nel loro compito. Contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, infatti, i membri di questa tribù non si occupano di fornire pantaloni blu a tutti gli altri, ma sono incaricati di custodire, predisporre e trasportare tutto il materiale per i servizi liturgici. In pratica, abbiamo un'intera tribù (22.300 maschi dall'anno di vita in su) di cappellani militari, alle dirette dipendenze di Aronne e dei suoi figli, che sono i sacerdoti. I "sacrestani" leviti sono così numerosi che devono essere a loro volta divisi in tre diverse famiglie (originate dai tre figli di Levi) con compiti ben precisi: i figli di Gherson (7.500) si occupano della Tenda per l'Incontro con Dio, dei relativi teli e paramenti; i figli di Keat (8.600) si occupano dell'Arca, del candelabro, degli altari e degli oggetti per il culto; i figli di Merari (6.200) si occupano di assi, corde, picchetti, basamenti e colonne.
Va detto, per dovere di cronaca, che in servizio effettivo sono solo i leviti in età compresa tra i 30 e i 50 anni (8.580). Dio fa censire anche i primogeniti: in tutto, dal mese di vita in su, nell'accampamento se ne contano 22.273, più 273 primogeniti leviti (anche loro contati a parte).
La crisi economica e finanziaria di cui ogni giorno, di questi tempi, sentiamo parlare ovunque, mi fa sorgere una riflessione spontanea (e poi dicono che i media non condizionano il tuo modo di pensare...): se tra gli israeliti dell'epoca ci fosse stato un sistema pensionistico, il loro bilancio statale sarebbe stato incasinato peggio del nostro. Ed è tutto dire.

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