lunedì 15 ottobre 2012

Giosuè il disinfestatore (sponsored by Raid)

Giosuè, disinfestatore superefficiente
A leggere il libro di Giosuè tra i capitoli 11 e 12, pare di scorrere la fattura di una ditta di disinfestazione: prima di chiederti un compenso a cinque zeri (IVA inclusa, beninteso), i superefficienti disinfestatori descrivono per filo e per segno dove e come hanno stecchito le migliaia di insetti che ti impestavano la casa.
Dopo il racconto del massacro dei re amorrei, Giosuè lo sterminatore prosegue con solerzia il proprio lavoro, di città in città. Neanche il tempo di pulire le spade dal sangue.
"Quello stesso giorno Giusuè attaccò la città di Makkeda e la conquistò. Sterminò tutti i gli abitanti e non risparmiò nessuno. Trattò il re di Makkeda come il re di Gerico".
E' l'inizio di una macabra filastrocca che ricorda la Fiera dell'Est di Branduardi; solo che mentre nella canzone chi prima le dà, poi le riceve - il gatto si mangia il topo, ma poi è morso dal cane, che poi è picchiato dal bastone, e così via -, qui a darle di santa ragione è sempre solo lui, Giosuè, e a prenderle senza remissione sono una serie di re, città e abitanti, tutti immancabilmente "sterminati fino all'ultimo", con il re della città successiva - si specifica espressamente - che "viene trattato come il re" della città precedente. E poi non ci si lamenti che la legge non è uguale per tutti.
Dopo Makkeda, in meno di una pagina l'elenco della disinfestazione prosegue con le città di Libna, Lachis, Ghezer, Eglon, Ebron, Debir - che forse, a dirla tutta, meritavano di sparire dalla cartina geografica anche solo per il nome che si erano scelte -, a completare la conquista della Palestina del centro e del sud; poi tocca ai re di Madon, Simron, Acsaf e a tutti loro alleati del nord, che riuniscono i loro eserciti nei pressi del lago Merom.
In questo caso, il Signore si toglie uno sfizio aggiuntivo: "Vedrai che domani a quest'ora saranno un mucchio di cadaveri davanti a voi" - assicura a Giosuè. Quindi precisa: "Poi farai azzoppare i cavalli e bruciare i carri". Così, tanto per gradire.
Compiuto l'ordine scrupolosamente, Giosuè tira dritto sterminando anche la città di Azor, la capitale di quella zona, e i temibili Anakiti, "uomini alti come giganti".
La sua arma segreta? Personalmente non ho dubbi: bomboloni di Raid in quantità industriale.

2 commenti:

  1. Ma si riposava almeno qualche volta, Giosuè? Perché sai che fatica essere un disinfestatore così solerte...

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  2. Ale, e considera che ormai viaggia in età abbondantemente da pensione, ma non ci pensa nemmeno ad approfittarne! Non a caso la Fornero lo addita come fulgido esempio dell'anziano "attivo e socialmente utile" (anche perché, ammazzandone così tanti, riduce esponenzialmente le spese per il welfare...)

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