giovedì 18 ottobre 2012

Toponomastica rivelatrice

La toponomastica israelita
riserva sempre curiose sorprese
Come si è già ampiamente visto, gli Israeliti con i nomi bizzarri ci sapevano fare. Il libro di Giosuè, tra i capitoli 13 e 21, ci regala un ampio repertorio di quella che potrei definire 'toponomastica rivelatrice'. Scorrendo i lunghi elenchi che riportano i nomi di tutte le regioni e le città della Terra Promessa che furono assegnate da Giosuè alle varie tribù d'Israele, infatti, si scoprono molti luoghi che rivelano fin dalla denominazione le caratteristiche peculiari del posto e/o degli abitanti. Per lo meno ad un lettore contemporaneo italiano, cazzaro e frivolo, quale mi fregio di essere.
Ce n'è per tutti i gusti:
- la città dei bugiardi e dei patiti del calcio: Baala.
- la città dai campi sempre pronti per la semina: Arada.
- la città degli oriundi veneti piena di ragazze bonazze e ragazzi stupidotti: Dimona (mona in dialetto veneto indica sia l'organo sessuale femminile - la mona; sia, declinato al maschile, una persona assai sciocca - un mona).
- la città degli omosessuali: Chefar-Ammona (che comprensibilmente si chiedevano cosa farsene della mona suddetta).
- la città dei cinofili: Gat-Chefer (che comprensibilmente non sapevano cosa farsene di un gatto).
- la città delle persone molto ma molto fortunate: Culon.
- la città che ospitò il primo stabilimento della Martini & Rossi: Kina.
- la città piena di ragazze svampite: Sema.
- la città di chi aveva qualche problemuccio di erezione: Astarot.
- la città dei diarroici: Molada.
- la città con gli abitanti dall'intestino facilmente irritabile: Colon (immagino ci fosse un gemellaggio annuale con Molada. Nell'occasione, la coda ai bagni era interminabile...).
- la città dei critici letterari che stroncarono il Pasticciaccio Brutto di Via Merulana: Cazar-Gadda.
- la città degli oriundi lombardi dove ogni allevatore beveva solo quel che mungeva dalle proprie vacche: Eltolad.
- la città degli oriundi giapponesi artisti dell'origami: Karta.
- la città degli oriundi veneti sempre assetati: Gosen (letteralmente ho sete in dialetto veneto).
- la città dove si organizzava il campionato israelita di corse coi sacchi: Iutta.
- la città che ospitava le olimpiadi israelite della matematica: Calcul.
- la città dove si organizzava un concorso per votare il gallo dal piumaggio e dalla cresta più eleganti: Galgala.
- la città con i locali dove si ritrovano a brindare i neo-laureati più brillanti: Lodebar.
- la città ornata da moltissimi alberi col fusto alto, snello e bianco: Betul.
- la città dall'eccellente illuminazione notturna: Luz.
- la città dove si accumulava il grano in alte cisterne: Silo.
- la città dei creativi: Ideala.
- la città dei rigattieri: Rakkat.
- la città in preda alla siccità perenne: Secat.
- la città dove si scommetteva sulle manifestazioni sportive organizzate in tutta la penisola araba: Bet-Araba.
- la città delle scommesse folli: Bet-Pazzez.
- la città fondata dai fan del profeta del calcio-spettacolo: Zenan.
- la città fondata dai fan della bionda ballerina americana Parisi: Eter.
- la città fondata dai fan dal Maestro Bene: Carmelo.
- la città dove tutti erano pronti a raggirarti: En-Gannim.
- la città dove ognuno si faceva i fatti propri: Cazar-Sual.
E direi che, dopo cotante e cotali vaccate, anch'io posso togliere il disturbo e tornarmene un po' lì.

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