lunedì 16 gennaio 2012

La famigghia

Matrimoni obbligatori "in famiglia"
per le figlie ereditiere israelite
La via dell'emancipazione femminile, che si intravvede qua e là in questi primi libri della Bibbia, è tortuosa e irta di ostacoli.
Il Signore aveva appena concesso un'apertura significativa, disponendo che in  mancanza di figli maschi l'eredità potesse passare alle femmine, ma nel giro di pochi capitoli (al 36mo e ultimo dei Numeri) assistiamo ad una decisa marcia indietro.
I fratelli di Zelofcad, l'uomo senza eredi maschi, protestano vibratamente: "Se le sue figlie sposeranno un uomo di un'altra tribù d'Israele, la loro parte sarà staccata dalla nostra tribù e andrà ad aggiungersi al territorio della nuova tribù alla quale apparterranno".
Evidentemente, lo stesso Dio che s'incazza se qualcuno si lamenta perché sta morendo di fame, ritiene invece giustificate le rimostranze sulle questioni di eredità. Infatti, interrogato a questo proposito da Mosè, gli risponde immediatamente: "Hanno ragione. Ecco quindi quel che ordina il Signore a riguardo delle figlie di Zelofcad: esse potranno sposare l'uomo che vorranno, ma a condizione che egli appartenga a un gruppo della loro tribù paterna".
Regola subito estesa in linea generale a tutti i casi di "eredità al femminile", a quanto pare senza alcun tipo di rimostranza nemmeno da parte delle dirette interessate. "Le figli e di Zelofcad ubbidirono all'ordina dato dal Signore a Mosè: Macla, Tirza, Ogla, Milca e Noa si sposarono con dei cugini, figli dei loro zii paterni".
I tempi sono ancora prematuri perché le donne rivendichino l'effettiva libertà affettiva e sessuale: l'utero è loro, ma lo gestisce la famigghia. Vedremo se qualcosa cambierà leggendo il prossimo libro: dopo i Numeri, tocca al Deuteronomio, il quinto della Bibbia, ultimo della Torah.

2 commenti:

  1. lo sposo di Milca è un toro viola fortunato.

    RispondiElimina
  2. Vero, Bert. Però temo potrebbero avere problemi di diabete in famiglia, con tutto quel cioccolato al latte...

    RispondiElimina

Di' la tua!