giovedì 24 marzo 2011

Il faraone Renato

Il faraone contro gli 'ebrei-fannulloni':
un lontano antenato di Renato Brunetta?
Non tutte le ciambelle riescono con il buco. Specie al primo colpo. Mosè e il fratello Aronne si mettono subito d'impegno per compiere la volontà di Dio e liberare il loro popolo dalla schiavitù. L'Altissimo ha detto loro di andare a parlare direttamente con chi comanda la baracca, ovvero il faraone d'Egitto, e chiedere senza troppi giri di parole che conceda immediatamente la libertà agli ebrei (Esodo, capitolo 5).
Bisogna riconoscere che nello scambio di battute il re egiziano risulta inevitabilmente il malvagio della situazione, ma l'autore biblico gli concede una certa dose di ironia che ce lo rende quasi simpatico:
Mosè & Aronne: "Il Signore ti dà quest'ordine: lascia partire il mio popolo perché mi celebri una festa nel deserto!".
Faraone: "Ma chi è il Signore? Io non lo conosco"
Vista da fuori, ha ragione lui.
M. & A.: "Il Dio degli Ebrei ci è apparso. Vogliamo andare nel deserto per tre giorni di cammino e offrire un sacrificio in suo onore, altrimenti ci farà morire di peste". Dio, veramente, questo non lo aveva detto, a quanto ci risulta. I 'fratelli-ambasciatori' provano a buttarla sul patetico, insomma. Funzionerà?
F.: "Mosè e Aronne, perché volete allontanare gli ebrei dal lavoro?  Anzi, andate a lavorare anche voi! Proprio ora che questa gentaglia è diventata così numerosa, dovrei smettere di farli lavorare?"
Controlliamo per bene l'albero genealogico del ministro Brunetta: magari si scopre che ha lontane origini egiziane. Un sospetto ulteriormente alimentato dal paragrafo successivo.
Nello stesso giorno, il faraone ordina ai capi del popolo e ai sorveglianti: "Finora avete dato agli israeliti la paglia per fare i mattoni. Adesso basta! Vadano loro stessi a cercare la paglia! Ma obbligateli a fare lo stesso numero di mattoni di prima, non uno di meno! Sono dei fannulloni! Rendete dunque ancor più duro il lavoro di questa gente, e lo facciano senza tante storie!".
Ovviamente nei giorni seguenti gli ebrei non riescono a fare lo stesso numero di mattoni, vengono aspramente rimproverati e frustati. Provano ad andare a giustificarsi con il faraone Renato, ma lui si conferma inflessibile: "Siete dei fannulloni! Per questo dite Vogliamo andare a offrire sacrifici al Signore. Andate a lavorare!". Fossero già stati inventati i tornelli, li avrebbe sicuramente fatti installare all'ingresso della fornace, con fustigatore pronto a frustare i ritardatari.
Gli ebrei, contrariati, cominciano a chiedersi di chi sia stata la geniale idea di andare a chiedere la libertà al faraone Brunetta. Mosè e Aronne se li ritrovano tutti incazzati e minacciosi nei loro confronti. Allora Mosè, sfiduciato, si rivolge al Signore chiedendogli se non sia il caso di lasciar perdere. Ma Dio conferma il suo volere, anzi li invita a tornare dal re d'Egitto per reclamare la libertà. Mosè ha 80 anni, Aronne 83: per i due nonnetti, si avvicina il momento della riscossa.

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