giovedì 9 agosto 2012

Tatadìo alla riscossa

Tornano le punizioni esemplari di Tatadìo
Gerico è conquistata, tutti i suoi abitanti sono stati sterminati a dovere, ad eccezione della prostituta Rab e della sua famiglia per il prezioso aiuto fornito alle spie israeliane (vedi qui).
Il Signore, insomma, dovrebbe essere più che compiaciuto per le imprese del suo popolo ubbidiente.
Peccato che qualcuno si creda più furbo degli altri e rovini l'idillio.
L'israelita monello che mette nei guai tutti gli altri è Acan. Nel capitolo settimo del libro di Giosuè scopriamo che questo discendente della tribù di Giuda - e ti pareva...- ha tradito il patto di obbedienza con Dio: anziché gettare nel fuoco sacro tutte le ricchezze di Gerico, si è tenuto per sé parte del bottino (un mantello babilonese, duecento pezzi d'argento e un pezzo d'oro da oltre mezzo chilo), e ha nascosto il malloppo in un buco nella sua tenda.
Gli Israeliti, ignari del misfatto, se ne partono baldanzosi alla conquista di un'altra piccola città, Ai, convinti di cavarsela comodamente avendo Dio dalla loro parte. Ma i tremila soldati, a sorpresa, incappano in una sonora sconfitta: 36 vengono uccisi, gli altri sono messi in fuga.
Giosuè chiede conto al Signore del mancato sostegno, e il mistero è svelato: "Gli Israeliti hanno peccato. [...] Hanno osato prendere per sé qualcosa che doveva essere distrutto. L'hanno rubato e l'hanno nascosto tra i propri bagagli. Per questo gli Israeliti non possono più resistere ai nemici".
Come rimediare a una marachella tanto grave ? I lettori affezionati immagineranno già la risposta: qui ci vuole Tatadìo con le sue punizioni esemplari.  Detto fatto, il Signore dispone il castigo: "Quell'uomo che sarà indicato come possessore degli oggetti proibiti sarà bruciato con moglie e figli e tutto quel che gli appartiene". Mi pare equo.
Il mattino seguente Acan viene messo alle strette e confessa la sua colpa. L'epilogo è inevitabile. "Tutti gli Israeliti scagliarono pietre constro Acan e la sua famiglia, fino a farli morire". Basta così, direi.
"Poi bruciarono tutte le sue cose e vi gettarono sopra un mucchio di pietre"Giusto, giusto: s'era detto di bruciarli, non sarebbe stato carino rimangiarsi la parola data. A posto così, no?
"Ricoprirono i resti di Acan con un altro mucchio di pietre che è ancora là".
Qualcos'altro?
"Dopo questi fatti lo sdegno del Signore contro Israele cessò".
Ah, ecco. Alla fine bastava così poco...

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