venerdì 8 giugno 2012

La sbucciatura dei piselli

Giosuè deve scapocchiare
una generazione di piselli
Giosuè si prepara a guidare il suo popolo alla conquista della Terra Promessa. Prima, però, il Signore esige un piccolo - ma alquanto doloroso, immagino - pegno collettivo: una bella circoncisione di massa di tutti i maschi israeliti.
Dio ordina a Giosuè (Libro di Giosuè, capitolo 5) di procurarsi un numero congruo di pietre affilate per compiere il rito, che non era più stato celebrato dall'inizio della quarantennale traversata del deserto.
C'è una generazione intera di piselli da scapocchiare: quelli di tutti i maschi nati fuori dall'Egitto. Il rito sulla collina di Aralot si trascina per le lunghe, poi a tutti i circoncisi è concesso "un giorno di riposo nell'accampamento, per lasciar guarire la ferita". Mi pare il minimo sindacale.
Proprio come il lecca-lecca che ti dà il pediatra dopo il vaccino, gli israeliti per la loro stoica resistenza al dolore, da bravi ometti coraggiosi, ricevono in cambio una ricompensa golosa: "il giorno dopo la Pasqua, per la prima volta mangiarono i prodotti di quella terra: pani non lievitati e grano abbrustolito. Da quel giorno, quando per la prima volta mangiarono i frutti della terra, la manna cessò. Così, da allora in poi, gli israeliti cominciarono a cibarsi dei prodotti della terra di Canaan".
L'autore biblico non specifica se tra questi prodotti ci fossero anche i piselli. Sarebbe stato alquanto ironico.

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