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40 anni a pane e acqua
per gli ebrei nel deserto |
Pane e acqua. Nell'immaginario collettivo, è la classica
dieta del carcerato in luoghi tipo Alcatraz. E' anche la dieta obbligata per il popolo d'
Israele nei suoi
quarant'anni di peregrinazioni nel
deserto dopo la
fuga dall'Egitto.
Dopo l'iniziale entusiasmo per la
ritrovata libertà, gli ebrei ben presto devono affrontare i problemi inevitabili quando si è costretti a vagare in un deserto:
sete e
fame (
Esodo, capitolo 16).
Il
malumore contro i condottieri
Mosè e
Aronne monta rapidamente. Dopo
tre giorni senz'acqua, la gente comprensibilmente rischia la crisi di nervi arrivando ad un laghetto d'acqua
amara e imbevibile nella località di
Mara - chiamata così proprio per l'amarezza dell'acqua. Per fortuna, Dio mostra a Mosè un altro '
bastone magico', senz'altro il gadget preferito nel suo '
kit per miracoli' (vedi
qui): basta gettarlo nel laghetto, e l'
acqua diventa potabile. Il miracolo sarà ripetuto successivamente anche a
Massa e Meriba: Mosè, con il suo fidato bastone, farà scaturire l'
acqua dalle rocce. Dio darà così al suo popolo un'ulteriore prova della sua potenza, chiudendo il "litigio" con gli israeliti (Massa e Meriba significa appunto "
Prova e Litigio").
Dopo
un mese e mezzo di deserto, anche la
fame si fa sentire terribilmente. Gli ebrei se la prendono di nuovo con Mosè e Aronne e sbottano:
"Il Signore poteva farci morire nell'Egitto! Là almeno avevamo una pentola di carne e si poteva mangiare a volontà. Ora voi ci avete portati in questo deserto. Volete far morire di fame tutta questa gente?". Si stava meglio quando si stava peggio, è proprio vero.
Per placare le lamentele, allora, Dio fa piovere all'alba la
manna dal cielo, identificata come
pane: f
ilamenti con consistenza simile alla brina si posano sul terreno assieme alla rugiada, diventando una specie di
zucchero filato duro, che ha il sapore di una
focaccina al miele. Ognuno può raccoglierne e mangiarne
a sazietà, ma non di più: il giorno successivo, infatti, inevitabilmente la manna marcisce, a meno che non sia
venerdì. In quel caso,
la razione è doppia e può essere consumata senza che vada a male anche il
sabato, per legge giorno di riposo assoluto obbligato e dunque anche con
divieto di raccolta-manna.
La manna all'inizio sembra piacere molto agli ebrei. Il problema è che sarà sostanzialmente
l'unico loro cibo per quarant'anni di fila (si accenna inizialmente anche ad una razione di carne prevista ogni sera, ma nel testo poi non se ne trovano altri riscontri). Immagino che i sogni ricorrenti degli israeliti in quei lunghi anni fossero popolati ossessivamente da qualunque tipo di
companatico. Del resto, non lo dirà anche Gesù che "
non di solo pane vive l'uomo"?