![]() |
La nipotina Acsa e lo zio Otniel: un matrimonio ben assortito |
Le varie tribù del popolo d'Israele sembrano fare a gara per completare la conquista della Terra Promessa. Una vera e propria corsa a premi, con tanto di incentivi.
Caleb, della tribù di Giuda, mette in palio la mano - e a dirla tutta non solo quella - di sua figlia: "A chi assalirà e conquisterà la città di Debir, darò in sposa mia figlia Acsa".
Che, ovviamente, non ha alcuna possibilità di esprimersi in merito.
Chi sarà il fortunato? "La città fu conquistata da Otniel, figlio di Kenaz, fratello minore di Caleb, e Caleb gli diede in moglie Acsa". Sì, insomma: lo zietto, il fratello del padre, si piglia come sposa la nipotina. La quale, a questo punto, o è tanto bella che sarebbe un peccato doverla condividere con un'altra famiglia, o è tanto brutta che tutti gli estranei si guardano bene dal rischiare la pellaccia per sposarla. Fate voi.
Per quanto riguarda la dote, Otniel evita di chiedere alcunché al fratello: manda sempre avanti la nipotina-mogliettina, sperando che con i suoi occhioni dolci convinca il paparino a mollare qualcosa. Chiamalo scemo.
"Otniel aveva convinto Acsa a chiedere a suo padre un pezzo di terra. Il giorno delle nozze Acsa scese dall'asino e Caleb le domandò cos'altro voleva. Rispose: Fammi ancora un regalo. La terra che mi hai dato si trova in un luogo arido: lasciami qualche sorgente d'acqua. Allora il padre le regalò anche due sorgenti vicine al campo".
Le premesse di questo matrimonio mi sembrano ottime. L'autore biblico non ci racconta come prosegue.
Personalmente, sospetto che il giorno successivo Otniel si svegliò di buon mattino, piazzò la dolce Acsa sull'asinello, e la mandò ad arare ed irrigare quel pezzettino di terra che le aveva regalato il padre; nel frattempo lui rimase a casetta, intento ad arieggiarsi il deretano con il ventaglio.