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Il coraggio di Braveheart non è di moda a Gabaon |
“Possono toglierci la vita, ma non
ci toglieranno mai la libertà!”. Così l’impavido condottiero William
Wallace/Mel Gibson arringa l’esercito degli straccioni scozzesi ad immolarsi
contro l’armatissima armata inglese.
Gran bel discorso patriottico! - pensano i valorosi guerrieri delle highlands, che iniziano a
urlare come ossessi preparandosi allo scontro finale.
Gran
bel discorso del cazzo! - avrebbero pensato invece
i cittadini di Gabaon.
Altro che libertà: meglio una dignitosa e lunga vita da schiavi boscaioli, che
un'eroica e rapidissima morte sul campo di battaglia.
Questa
è la saggia filosofia che spinge gli abitanti di Gabaon a non ripetere l'errore
commesso dai loro vicini di Gerico e di Ai, sterminati fino all'ultimo provando ad opporsi
all'esercito di Giosuè. Come evitare l'inevitabile, dato che i
soldati israeliti sono ormai vicinissimi e il Signore ha ordinato loro di
conquistare e radere al suolo ogni città sul loro cammino? Gli ingegnosi
Gabaonesi - sempre che si chiamino così - mettono a punto uno stratagemma. Si travestono come se avessero percorso migliaia e
migliaia di chilometri, vestendo abiti
e sandali logori e
caricando sacche e otri vuoti sugli asini, e vanno all'accampamento
israelita di Calgala (Libro
di Giosuè, capitolo 9). Una volta al cospetto di Giosuè, la buttano sul patetico: "Vogliamo
essere vostri servitori e
vi chiediamo di fare con noi un trattato
di alleanza. Guardate il nostro pane! Quando siamo partiti da casa era
ancora caldo; ora è secco e sbriciolato. I nostri otri, quando li abbiamo
riempiti, erano nuovi; vedete come sono ridotti. I nostri vestiti e i nostri
sandali sono consumati per il lungo viaggio che abbiamo fatto".
Giosuè,
che in fondo è un buon uomo, si lascia convincere. "E così si
impegnò a lasciarli vivere in pace. I capi della comunità confermarono
l'accordo con un giuramento". E se sei un israelita e hai giurato,
amico mio, sei fregato irrimediabilmente. Così, tre giorni dopo, Giosuè e i
suoi percorrono i pochi chilometri che li separano da Gabaon e scoprono di
essere stati raggirati dai suoi scaltri abitanti, ma non possono giustiziarli
come vorrebbero: "Ci siamo impegnati nel nome del Signore perciò non
possiamo far loro del male. Dobbiamo lasciarli in vita e mantenere
la parola data, altrimenti Dio ci punirà". A Giosuè non resta che
infliggere loro una condanna alla sottomissione eterna: "li rese
schiavi e li obbligò a spaccar legna e portar acqua per il popolo e per
l'altare del Signore nel luogo che il Signore avrebbe scelto. Ed essi
continuano a farlo ancor oggi". Schiavi e boscaioli, ma vivi e
vegeti. Alla faccia di Braveheart, crepato per il suo coraggio.