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Giosuè, su ordine del capo dell'esercito del Signore, si mette a piedi nudi. Perchè? |
Era da un bel po' che non capitava, direi dai primi capitoli
dell'Esodo. Finalmente il Libro di Giosuè torna a
regalarci n passaggio indecifrabile e inquietante, di quelli che farebbero
impazzire Roberto Giacobbo.
Siamo al capitolo 5 quando Giosuè, ormai vicino a Gerico, fa un incontro inatteso.
"Vide di fronte a sé un uomo con la spada in pugno. Gli andò incontro e gli domandò: Sei dei nostri oppure un nemico? Egli rispose: Né uno dei vostri né un nemico. Sono il capo dell'esercito del Signore, e ora vengo ad aiutarti".
Giosuè gli crede sulla parola, e si prostra immediatamente con il volto a terra.
Mettiamoci nei suoi panni, del resto: arriva un tizio aitante ed armato, dice di essere mandato da un Signore che si è mostrato spesso e volentieri temibile e vendicativo. Nel dubbio, meglio mostrarsi subito accondiscendenti. E poi, visto che Dio stesso ha ordinato di conquistare Gerico e la Terra Promessa, magari il suo guerriero può svelare la strategia militare che porterà alla vittoria...
"Quali sono i tuoi ordini?", chiede speranzoso Giosuè.
Ecco, ci siamo: il generale dell'armata divina è pronto a guidare l'avanzata decisiva.
"Il capo dell'esercito del Signore rispose: Togliti i sandali dai piedi perché questo luogo è sacro".
Non so voi, ma io probabilmente, con tutta la deferenza del caso, a questo punto avrei chiesto: "Va bene, generale... e poi? Non aveva detto, eminentissimo comandante, che veniva per aiutarmi?"
Giosuè, invece, preferisce obbedire senza chiedere alcunché.
"E così fece Giosuè".
Punto.
Il passo biblico termina così, con il condottiero d'Israele a piedi scalzi alle porte di Gerico.
Resta un interrogativo irrisolto e lacerante. Perché?
Che i suoi piedi fossero particolarmente puzzolenti, e potessero essere usati come arma batteriologica contro gli abitanti della città da assediare? O forse i piedi nudi avrebbero conferito maggior presa nella scalata delle mura di Gerico durante l'assalto? O ancora, il dolore provocato dai sassi appuntiti sotto i piedi avrebbe costretto Giosuè a muoversi in maniera veloce e scattosa, aiutandolo ad evitare le frecce scagliate dalle sentinelle di Gerico?
In mancanza di indicazioni esplicite dell'autore biblico, mi appello a voi attraverso il sondaggio (colonna a destra dello schermo, sotto la foto di Totò) Grazie a chi vorrà dare il suo contributo con un clic.
Siamo al capitolo 5 quando Giosuè, ormai vicino a Gerico, fa un incontro inatteso.
"Vide di fronte a sé un uomo con la spada in pugno. Gli andò incontro e gli domandò: Sei dei nostri oppure un nemico? Egli rispose: Né uno dei vostri né un nemico. Sono il capo dell'esercito del Signore, e ora vengo ad aiutarti".
Giosuè gli crede sulla parola, e si prostra immediatamente con il volto a terra.
Mettiamoci nei suoi panni, del resto: arriva un tizio aitante ed armato, dice di essere mandato da un Signore che si è mostrato spesso e volentieri temibile e vendicativo. Nel dubbio, meglio mostrarsi subito accondiscendenti. E poi, visto che Dio stesso ha ordinato di conquistare Gerico e la Terra Promessa, magari il suo guerriero può svelare la strategia militare che porterà alla vittoria...
"Quali sono i tuoi ordini?", chiede speranzoso Giosuè.
Ecco, ci siamo: il generale dell'armata divina è pronto a guidare l'avanzata decisiva.
"Il capo dell'esercito del Signore rispose: Togliti i sandali dai piedi perché questo luogo è sacro".
Non so voi, ma io probabilmente, con tutta la deferenza del caso, a questo punto avrei chiesto: "Va bene, generale... e poi? Non aveva detto, eminentissimo comandante, che veniva per aiutarmi?"
Giosuè, invece, preferisce obbedire senza chiedere alcunché.
"E così fece Giosuè".
Punto.
Il passo biblico termina così, con il condottiero d'Israele a piedi scalzi alle porte di Gerico.
Resta un interrogativo irrisolto e lacerante. Perché?
Che i suoi piedi fossero particolarmente puzzolenti, e potessero essere usati come arma batteriologica contro gli abitanti della città da assediare? O forse i piedi nudi avrebbero conferito maggior presa nella scalata delle mura di Gerico durante l'assalto? O ancora, il dolore provocato dai sassi appuntiti sotto i piedi avrebbe costretto Giosuè a muoversi in maniera veloce e scattosa, aiutandolo ad evitare le frecce scagliate dalle sentinelle di Gerico?
In mancanza di indicazioni esplicite dell'autore biblico, mi appello a voi attraverso il sondaggio (colonna a destra dello schermo, sotto la foto di Totò) Grazie a chi vorrà dare il suo contributo con un clic.